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poesia italiana e varia letteratura a cura di Conversazione0

L’ora dello strazio

 

Tempo, tempo, ridicolo incantamento.

 

Dov’è finito l’orologio

che separava l’ora dallo strazio

la tossicodipendenza, lo sfizio, lo sfarzo?

 

Dov’è finito l’orologio

che accampava un vino dolce

agli angoli dello sguardo,

su un sagrato di piena fede?

 

Vedili come credi,

credili come vedi

i corpi estranei all’etere

molto prima della luce.

 

Ma prima della voce è il canto

e  molto prima della vita

sogni in caduta libera.

 

Che esista il giorno

è già un fatto che ci turba

come farfalle in due parti

quattro ali, quattro zampe,

quattro di tutto, quattro giorni

prima di morire.

 

Quando s’alza l’ora

è tempo di coricarsi

con questo impossibile

e perciò grande amore.

 

Aveva un regalo per una stella

la morte di settembre.