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poesia italiana e varia letteratura a cura di Conversazione0

Arti-Ficio 23/10/2013 - Cesare Baglioni

 

Intervento di Cesare Baglioni

 

 

Non so da che cosa partire ma intanto vorrei parlare delle due opere che ho portato. Le due opere sono collegate da un nesso ed è la tematica legata agli avvenimenti, purtroppo, di cui l'Italia è, in qualche modo, in questo momento abbastanza interessata.

 

 

 

Sbarco dei clandestiniSoprattutto questo è un dipinto del 2010. Già allora c'era il problema degli immigrati clandestini che venivano dall'Africa. Il fenomeno si è ulteriormente aggravato. È un collage di vari momenti vissuti da queste povere persone. C'è il momento della traversata della barca. Il momento dell'attracco ad una nave di soccorso e poi le persone che si rifocillano e si asciugano dall'acqua.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AntimafiaQuesto invece è una cosa che ho fatto quest'anno in primavera che è dedicato alle vittime della mafia. Ho riutilizzato un'immagine fotografica collocandola su delle scritte che ricordano tutti coloro che hanno dedicato la loro vita per migliorare la vita del meridione e purtroppo quasi tutti sono rimasti vittima della mafia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C'è un nesso d'impegno civile dell'opera pittorica in queste due lavori. Ho più volte affrontato le problematiche legate agli avvenimenti contemporanei. C'è stata tutta la serie di dipinti che feci dopo essere stato ai funerali di Enrico Berlinguer. Alcuni furono esposti al festival dell'unità nel 2003. Poi c'è stato tutto il periodo che ho fatto dei dipinti ispirati dalla guerra in Iraq, cioè dopo aver visto le condizioni in cui venivano tenuti i carcerati afghani in quel famoso carcere dove vi erano questi aguzzini. L'evento aveva ispirato anche lo stesso Botero che dedicò tutta una serie di dipinti a questa situazione. Alcuni militari americani facevano da aguzzini, sperimentavano, si divertivano con queste povere persone prigionieri. Feci anche tutta una serie di opere ispirate e contro la guerra all'Iraq e in favore delle manifestazioni di pace perché ho fatto tutta una serie di cortei di pace in quegli anni, intorno 2006.

 

Però non faccio soltanto dei soggetti ispirati agli avvenimenti contemporanei, ma faccio anche delle cose, come nella mostra che feci l'anno scorso a San Gusmè e poi in questa stessa saletta insieme ad altri pittori del quartiere, portai dei quadri di paesaggi, o delle montagne o dei notturni. Quindi l'interesse mio non è legato soltanto alle situazioni storiche.

 

Alvalenti lo ammiro perché ha trovato un modo di usare la sua espressione in contatto con il pubblico. Ci sono stati momenti, come d'inverno e per l'ultimo dell'anno, in cui ci siamo ritrovati con Alva e Alessandro Grazi a dipingere insieme sotto gli archi di Piazza Indipendenza. Era un freddo bestiale, poi andò via anche la luce sotto gli archi e quindi si lavorava con la luce della strada non più con quella della loggia. Sono esperienze che mettono a prova: sono cose che si fanno da giovani, quando si ha una certa età le intemperie o gli agenti atmosferici danno fastidio.

 

Questa città può migliorare se da un lato l'amministrazione o coloro che hanno un certo controllo dei clienti si accorgono dei tanti operatori culturali esistenti nel luogo; pittori, scultori, musicisti, poeti e via di seguito. Perché le forze ci sono: basta, a queste forze, dargli gli spazi, un minimo di rimborso spese o anche rimborso materiali. Tante volte questa città s'è basata, per fare palii o per fare mostre, spendendo un sacco di soldi, chiamando artisti che vengono da lontano; secondo me facendo un inventario delle persone che operano nella città si potrebbe riempire la città di tanti avvenimenti in tanti momenti dell'anno e ci si accorgerà che le persone valide esistono a Siena.

 

Trovo più soddisfazione, delle volte, più di fare tante iniziative lavorare quando sono nel mio studio. Perché oggi come oggi la vita è diventata talmente frenetica, come nella scuola ad esempio. La scuola è diventata più un fattore esteriore con tutte questi nuovi elementi burocratici, come i registri elettronici, come tante riunioni. Succede che il tempo, quando uno c'ha famiglia, il tempo per lavorare è ridotto al fine settimana, quindi è soltanto il momento in cui sei tu, puoi rilassarti, fare mente locale e cercare di esprimerti. È veramente il momento migliore perché poi purtroppo esternamente le soddisfazioni sono molto poche.

 

Il rapporto con la gente è certamente importante. Invece di di dipingere in strada o in Piazza del Campo o nell'entrone sarebbe meglio che certe organizzazioni, associazioni organizzassero una mostra per bene in cui uno porta 3-5 pezzi, facciamo vedere una rassegna di un certo rilievo delle persone valide. È inutile sottoporsi allo stress o alla fatica di portare di portare le cose in piazza poi magari si piglia anche un dolore o un colpo della strega.

 

Grazie.

 

 

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Cesare Baglioni