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poesia italiana e varia letteratura a cura di Conversazione0

Arti-Ficio 23/10/2013 - Alvalenti

Intervento di Alvalenti

 

 

La città magicaGrazie Simone. Beh!, che dire! Io ho portato l'opera più conosciuta qui a Siena, “La Città Magica”. E' un'opera realizzata con pastello e acquarello e rappresenta un po' tutta la conoscenza, la tradizione di Siena e delle contrade. E' nata da un'esigenza che era sorta. Siccome io viaggio spesso (ho fatto e faccio ancora l'artista di strada), quando mi trovavo fuori a parlare di Siena avevo delle difficoltà a raccontare a parole cosa è la città di Siena, il palio. Lo sapete com'è: “e ma questi cavalli”, “eh ma così è tutta una finzione” etc. E così pensai di creare un'opera che potesse essere utile per accompagnare con le figure quello che uno può raccontare. Infatti quest'opera è anche nozionistica perché c'è l'esposizione da nord a sud di tutti i territori delle contrade che si identificano con le bandiere, con gli abitanti che sono poi i simboli delle contrade e in più ci sono le rivalità in evidenza; infatti ai bordi, ai confini fra una contrada e l'altra si vedono due simboli che litigano, che stanno in qualche modo contestandosi. In più ci sono gli antichi mestieri.

 

Allo stadio, c'è un rastrellino perché si chiamava “rastrello” prima, tutte e diciassette le contrade sono in bianco e nero come la maglietta della squadra di calcio del Siena. Ecco, in questo modo, con quest'opera ho creduto, allora e anche oggi, di fare una cosa per illustrare ai turisti che si fermano alla mia bottega in Beccheria per illustrare come è fatta la nostra città. E questa è la mia opera.

 

Poi io mi sono evoluto e ora sto facendo anche degli astratti umoristici e quello che ho portato oggi è un'altra rappresentazione della mia arte che non è proprio soltanto l'opera in sé ma l'opera nel momento creativo.

 

(Gira il pannello mostrando una tela bianca.)

 

Ecco, questa è la famosissima “tela bianca” che tutti gli artisti conoscono all'inizio della loro azione. Voglio dire che l'opera d'arte è arte nel momento in cui viene fatta, quasi una spettacolarizzazione. Perché ho notato, facendo l'artista di strada, che il pubblico è attratto anche dal momento in cui l'artista crea. Io sono un umorista più che un pittore e quindi faccio disegni umoristici che nascono da una interazione anche con gli altri. Da questa interazione io sono il primo che si stupisce e quindi credo di stupire anche gli altri. Mi piace citare la frase che dice appunto “la dignità dell'artista sta nel suo dovere di tenere vivo il senso di meraviglia dell'umanità.

 

Allora per fare questo vorrei invitare uno di voi, due, tre, quattro di voi a fare sulla tela un segno senza senso.

 

Allora, in base a queste linee, quello che mi piace e mi stupisce per primo, è il fatto di vedere qualcosa come se questi tratti facessero parte di un disegno che non è finito e sta lì, aspettando di essere finito. Ognuno potrebbe finirlo in un modo diverso.

 

Disegno umoristico(Esegue il disegno umoristico con la colonna sonora di Giovanni Allevi, “Mandela” dall'album “Sunrise”.)

 

Questa è fondamentalmente la mia arte, quella di creare un istante, filù. È un'arte “filù”.

 

Certo, bisogna muoversi: a Siena, in qualche modo, io sono riuscito a fare qualcosa però mi rendo conto che bisogna muoversi. Francesco Del Casino lo sa: di lui, a Orgosolo, ho visto cose meravigliose. Io rimango fondamentalmente un girovago con base a Siena.

 

 

 

 

Alvalenti

Alvalenti Filù