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poesia italiana e varia letteratura a cura di Conversazione0

Temi di scuola

Introduzione

Chi se li può scordare gli anni della scuola? È una maledetta trappola: sono una rete da pesca quegli anni, una nassa dove si entra ma poi s’ingrassa e non ci si sa più uscire. Qualcuno ci rimane talmente impigliato che ci resta, a scuola, fino alla pensione: si chiamano “insegnanti”. Per fortuna, i più in un modo o in un altro ce la fanno a sgattaiolare e riescono perfino a fare un mestiere dignitoso e qualcuno riesce anche a farlo bene e con passione.

Io sono di quelli rimasti nella rete. Mi consolo con l’idea che non sono io prigioniero dentro ma gli altri prigionieri fuori. Però, più per scelta che per fortuna non ho niente a che fare con l’insegnamento della letteratura o dell’italiano: il mio, è tutt’altro campo. Quindi era parecchio tempo che m’ero dimenticato dei temi. Certo, erano altri tempi: molto più introspettivi di questi – e infatti io facevo sempre quelli che allora si chiamavano “temi di introspezione” che io credo adesso neanche esistano più.

Ad ogni modo, la cosa è andata che una collega me ne ha proposti quattro: non per me, ovviamente, ma perché servivano ad aiutare uno studente in difficoltà. Lo studente lo abbiamo aiutato, come da contratto di lavoro, ma la curiosità per i temi mi è rimasta e mi sono domandato: “come li farei io?”.

Questo è il risultato.

La triste notizia è che ce ne saranno altri. Perché quando ero a scuola non mi divertivo a fare i temi. Per la verità, non mi divertivo nemmeno ad andare a scuola. Mi divertivo parecchio di più quando ci si trovava con gli altri compagni di classe fuori dal cancello la mattina alle otto e si andava a pescare a fiume o in campagna a fare colazione col prosciutto. E si faceva spesso anzichenò. A scuola, non mi divertivo a fare i temi ma a fare questi, adesso, invece mi sono divertito. E lo so che ci sono divertimenti migliori. A giustificazione posso dire che m’è parso divertimento innocuo o comunque un danno da poco e, in ogni caso, non c’ho perso poi molto tempo. Ma il divertimento più grande è pensare che se avessi scritto questi temi a quei tempi, come anche oggi del resto, non avrei preso solo voti brutti ma avrei rischiato la vita: mi avrebbero dovuto sparare in faccia a canne mozze, e avrebbero fatto bene – come da contratto di lavoro.

Ora, io lo so che la collega non mi fornirà più i temi – se non altro perché le riempio la email di stronzate – ma nell’era di internet… http://www.interruzioni.com/temi.htm tanto per dirne uno! E che ci vuoi fare?!! Ce ne saranno milioni!